Sabato pomeriggio, mentre ero sul divano circondato da un mucchio di fazzoletti e con il the caldo in mano, ancora prima di conoscere il risultato della nostra trasferta in terra pordenonese, pensavo a quanto ho trascurato in questo periodo il gruppo degli sclape e quanto questo abbia influito, oltre che sulla coalizione del gruppo sulla qualità e sulla quantità del gioco. Questo mi aveva spronato a prendere il computer per ricominciare a farmi sentire anche sul blog. Questa necessità è stata sicuramente accentuata dalla brutta sconfitta rimediata sabato che ha continuato ad evidenziare la nostra difficoltà nel giocare in modo collettivo e nel sostenerci in modo reciproco in campo. In questi primi mesi di invernale sono io il primo ad aver dato troppe cose per scontate, troppo spesso non mi sono fatto sentire nel modo in cui avrei dovuto, trascurando il mio ruolo e non mettendo la giusta attenzione alle persone e alla squadra. Questa mia “confusione” purtroppo ho contribuito a trasmetterla anche alla squadra in campo, dove troppo spesso sta dominando l’anarchia, la confusione, il parlarsi contro in modo non costruttivo ed in cui si sono perse quelle qualità degli sclapeciocs che da sempre ci hanno caratterizzato e che continuiamo sempre ad essere alla base dei nostri post partita: entusiasmo, unità, voglia di stare insieme, comunicazione. Diventa fondamentale dare una svolta per cui ho intenzione di rindossare i panni del mister e di ricominciare a mettermi alla guida di questa nostra “fuoriserie”: la nostra vettura è dotata di ogni accessorio, il motore ha ogni singolo elemento che funziona, le ruote di cui siamo dotati sono tutte di qualità e offrono anche la possibilità di poter affrontare qualsiasi terreno.
Questo lo si vede molto bene nel nostro stare assieme fuori dal campo, nei post partita, nello spogliatoio e nella partecipazione. Ora però serve che le singole parti ricomincino a guardarsi ed a relazionarsi tra di loro anche in campo, ricercando il confronto e ricominciando a giocare in armonia. Compito di noi tutti è quello di ricominciare a fare gruppo anche durante la partita e sarà compito mio riuscire a evitare le questioni e le discussioni che portano a creare tensioni e nervosismo. Questa criticità, che è emersa già durante il campionato estivo, ha portato troppo spesso a guardare alla squadra non nel suo insieme ma divisa a reparti: “la difesa prende troppe reti” – “l’attacco non concretizza le azioni, si segna poco” – “il centrocampo è fermo e non aiuta in fase difensiva” – “quelli giocano per conto loro”. Se dovessi mettermi ad elencare tutti gli errori dei singoli o quelli di reparto o quelli del “mister” starei qui a scrivere un lunghissimo elenco che però risulterebbe inutile e porterebbe solamente ad aumentare le tensioni ed ad accentuare le possibilità di divisioni. Potremmo anche solo limitarci a guardare i numeri, esaminandoli in modo oggettivo: 11 Reti subite e 10 reti. Questo comporta che non siamo messi bene in nessun reparto e dimostra che gli sbagli sono stati fatti in tutti, in primis dal sottoscritto. A me però non piace guardare in modo oggettivo ai numeri, preferisco considerare quello che non ho visto in campo, cercando di vedere le cose che non hanno funzionato, ricercando la soluzione più semplice e questa viene dal nostro bel stare assieme. Quest’anno, infatti, non si è mai vista la quella ricerca di quel gioco collettivo, che è alla base di ogni gioco di squadra, poche volte ho visto gli 11 giocatori in campo muoversi in modo ordinato e cercando di dare l’idea di un collettivo. La prima soluzione a tutto questo deve nascere dalla consapevolezza che alla partita arriviamo in 18-20 persone che tutte devono pensare ad compensarsi a vicenda; gli 11 giocatori in campo devono muoversi compatti e, quando vedono un compagno che si stacca o che lascia un buco, deve nascere una “gara” per andare a coprire quella posizione senza limitarsi solo a brontolare. Quando c’è un errore singolo o di reparto deve essere il resto della squadra che subentra a coprire ed a sostenere chi è in difficoltà. Fare questo per noi è facile, infatti basta ricominciare a portare nello spogliatoio ed in campo quello che facciamo nei post partita. Da chi ha più esperienza e maggiori capacità tecniche pretendo che siano da sostegno a coloro che in campo hanno meno esperienza, mentre a coloro che sono più “inesperti” vorrei l’umiltà di volersi migliorare. Da tutti pretendo umiltà, serenità, empatia e sincerità. Con questo non voglio dire che non si deve parlare delle “criticità” e delle cose che non funzionano, ma sottolineo che diventa importante farlo nel modo giusto, cercando di usare sempre toni corretti e imparando a guardare nella partita nell’insieme. Ricordo che questo lo facciamo già fuori dal campo. Vediamo di rimanere compatti ed uniti in questo momento, cercando di fare gruppo con l’obiettivo di ritrovare quello spirito di unione e quella voglia di stare assieme che ultimamente si vede solo fuori dal campo. In questo momento propongo di organizzare al più presto un’uscita di gruppo dove ritrovare quella voglia di stare insieme che ultimamente sul campo viene a scomparire. Riposto la proposta del nostro presidente, Tardigno, che propone di organizzare un torneo di calcetto tra di noi e 3 squadre e di concludere la serata al Befed …. tra birra ed allegria. Vediamo anche di programmare un momento per il brindisi per farci gli auguri di Buone feste e buon anno. Per cui vediamo di darci una mossa e di organizzare qualche cosa …. Attendo altre proposte.
N.B. Emma propone di trovarsi o venerdì sera alle 20.00 o sabato verso le 18.00 da Tamara per un paio di birrette in compagnia
come detto al mister due settimane fa è ora che LUI prenda in mano la situazione decida ciò che è giusto per la squadra e vada avanti con il suo pensiero tattico e e di gestione uomini.. noi per contro diamo le giuste risposte in campo... siamo una ottima squadra e un bel gruppo dobbiamo solo iniziare a giocare con un unico obiettivo divertirsi vincendo.. Emmanuel
27 commenti:
Igio 40
Lettera aperta (1^ parte)
Sabato pomeriggio, mentre ero sul divano circondato da un mucchio di fazzoletti e con il the caldo in mano, ancora prima di conoscere il risultato della nostra trasferta in terra pordenonese, pensavo a quanto ho trascurato in questo periodo il gruppo degli sclape e quanto questo abbia influito, oltre che sulla coalizione del gruppo sulla qualità e sulla quantità del gioco.
Questo mi aveva spronato a prendere il computer per ricominciare a farmi sentire anche sul blog.
Questa necessità è stata sicuramente accentuata dalla brutta sconfitta rimediata sabato che ha continuato ad evidenziare la nostra difficoltà nel giocare in modo collettivo e nel sostenerci in modo reciproco in campo.
In questi primi mesi di invernale sono io il primo ad aver dato troppe cose per scontate, troppo spesso non mi sono fatto sentire nel modo in cui avrei dovuto, trascurando il mio ruolo e non mettendo la giusta attenzione alle persone e alla squadra.
Questa mia “confusione” purtroppo ho contribuito a trasmetterla anche alla squadra in campo, dove troppo spesso sta dominando l’anarchia, la confusione, il parlarsi contro in modo non costruttivo ed in cui si sono perse quelle qualità degli sclapeciocs che da sempre ci hanno caratterizzato e che continuiamo sempre ad essere alla base dei nostri post partita: entusiasmo, unità, voglia di stare insieme, comunicazione.
Diventa fondamentale dare una svolta per cui ho intenzione di rindossare i panni del mister e di ricominciare a mettermi alla guida di questa nostra “fuoriserie”: la nostra vettura è dotata di ogni accessorio, il motore ha ogni singolo elemento che funziona, le ruote di cui siamo dotati sono tutte di qualità e offrono anche la possibilità di poter affrontare qualsiasi terreno.
(seconda parte)
Questo lo si vede molto bene nel nostro stare assieme fuori dal campo, nei post partita, nello spogliatoio e nella partecipazione.
Ora però serve che le singole parti ricomincino a guardarsi ed a relazionarsi tra di loro anche in campo, ricercando il confronto e ricominciando a giocare in armonia. Compito di noi tutti è quello di ricominciare a fare gruppo anche durante la partita e sarà compito mio riuscire a evitare le questioni e le discussioni che portano a creare tensioni e nervosismo.
Questa criticità, che è emersa già durante il campionato estivo, ha portato troppo spesso a guardare alla squadra non nel suo insieme ma divisa a reparti: “la difesa prende troppe reti” – “l’attacco non concretizza le azioni, si segna poco” – “il centrocampo è fermo e non aiuta in fase difensiva” – “quelli giocano per conto loro”.
Se dovessi mettermi ad elencare tutti gli errori dei singoli o quelli di reparto o quelli del “mister” starei qui a scrivere un lunghissimo elenco che però risulterebbe inutile e porterebbe solamente ad aumentare le tensioni ed ad accentuare le possibilità di divisioni.
Potremmo anche solo limitarci a guardare i numeri, esaminandoli in modo oggettivo: 11 Reti subite e 10 reti. Questo comporta che non siamo messi bene in nessun reparto e dimostra che gli sbagli sono stati fatti in tutti, in primis dal sottoscritto.
A me però non piace guardare in modo oggettivo ai numeri, preferisco considerare quello che non ho visto in campo, cercando di vedere le cose che non hanno funzionato, ricercando la soluzione più semplice e questa viene dal nostro bel stare assieme.
Quest’anno, infatti, non si è mai vista la quella ricerca di quel gioco collettivo, che è alla base di ogni gioco di squadra, poche volte ho visto gli 11 giocatori in campo muoversi in modo ordinato e cercando di dare l’idea di un collettivo.
La prima soluzione a tutto questo deve nascere dalla consapevolezza che alla partita arriviamo in 18-20 persone che tutte devono pensare ad compensarsi a vicenda; gli 11 giocatori in campo devono muoversi compatti e, quando vedono un compagno che si stacca o che lascia un buco, deve nascere una “gara” per andare a coprire quella posizione senza limitarsi solo a brontolare. Quando c’è un errore singolo o di reparto deve essere il resto della squadra che subentra a coprire ed a sostenere chi è in difficoltà. Fare questo per noi è facile, infatti basta ricominciare a portare nello spogliatoio ed in campo quello che facciamo nei post partita.
Da chi ha più esperienza e maggiori capacità tecniche pretendo che siano da sostegno a coloro che in campo hanno meno esperienza, mentre a coloro che sono più “inesperti” vorrei l’umiltà di volersi migliorare. Da tutti pretendo umiltà, serenità, empatia e sincerità.
Con questo non voglio dire che non si deve parlare delle “criticità” e delle cose che non funzionano, ma sottolineo che diventa importante farlo nel modo giusto, cercando di usare sempre toni corretti e imparando a guardare nella partita nell’insieme. Ricordo che questo lo facciamo già fuori dal campo.
Vediamo di rimanere compatti ed uniti in questo momento, cercando di fare gruppo con l’obiettivo di ritrovare quello spirito di unione e quella voglia di stare assieme che ultimamente si vede solo fuori dal campo.
In questo momento propongo di organizzare al più presto un’uscita di gruppo dove ritrovare quella voglia di stare insieme che ultimamente sul campo viene a scomparire.
Riposto la proposta del nostro presidente, Tardigno, che propone di organizzare un torneo di calcetto tra di noi e 3 squadre e di concludere la serata al Befed …. tra birra ed allegria.
Vediamo anche di programmare un momento per il brindisi per farci gli auguri di Buone feste e buon anno.
Per cui vediamo di darci una mossa e di organizzare qualche cosa …. Attendo altre proposte.
N.B. Emma propone di trovarsi o venerdì sera alle 20.00 o sabato verso le 18.00 da Tamara per un paio di birrette in compagnia
Igio 40
come detto al mister due settimane fa è ora che LUI prenda in mano la situazione decida ciò che è giusto per la squadra e vada avanti con il suo pensiero tattico e e di gestione uomini.. noi per contro diamo le giuste risposte in campo... siamo una ottima squadra e un bel gruppo dobbiamo solo iniziare a giocare con un unico obiettivo divertirsi vincendo..
Emmanuel
Io venerdì non ci sono...per me ci si può trovare anche sabato da Tamara...
Esse
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Igio 40
Per caso crea problemi giocare alle 20.00? Troppo presto?
Anonimo ha detto...
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Igio 40
Ieri avevo pensato alle convocazioni e questa mattina vedo che Martin si è tolto dalla lista....
Per cui tutti convocati.
A domani
Mi tolgo anche io che sono malaticcio. In bocca al lupo
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Igio40
Domenico è influenzato....Ivan convocato..
Per il ritrovo direi che si può fare alle 18.30 lì della piscina
Esse
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