Sclape - Socchieve 1-0

Ritorniamo alla vittoria con fatica e sudore, dopo una partita vivace e non priva di occasioni da rete da una parte e dall'altra. Abbiamo tutti stampata in mente l'immagine della capoccia di Esse che viene a trovarsi sulla linea di porta là dove transitava il tiro a botta sicura dell'avanti socchievino. Quel pizzico di fortuna che non guasta mai, e che nel calcio è spesso ago della bilancia tra la gioia e la delusione.
Scendiamo in campo con poche novità, ma rilevanti, cioè Flavio a centrocampo e tridente dietro ad Alan con Dede, Bea e Cicci vista la squalifica di Daniele. Giochiamo la prima frazione a sprazzi, non appena caliamo l'intensità nella pressione ai portatori di palla con attaccanti e centrocampisti corriamo dei rischi sulle verticalizzazioni, complice anche un posizionamento a volte impreciso della linea difensiva, ma allo stesso tempo riusciamo a pungere soprattutto con Dede e Cicci quando abbiamo campo per verticalizzare con palla a terra. Ma troppo spesso anche ci perdiamo in lanci lunghi che visto il terreno viscido risultano facile preda della difesa. Sembriamo in generale un po' bloccati, a livello mentale siamo ancora lontani anni luce dalla serenità e che ci accompagnava lo scorso anno in campo, ma che la sofferenza sarebbe stata fedele compagna di questa stagione lo si sapeva dall'inizio.
Andiamo al riposo sullo 0 a 0, e rientriamo in campo con Ale al posto di Dede, e poco dopo Mitch rileva un positivo Cicci. Neanche il tempo di adattarci ed il leggero infortunio di Coccio ci costringe a cambiare ancora: dentro Dedo e Mitch, sconsolato, scala a quarto di difesa. Ma nonostante il suo scoramento, sarà questo un momento a suo modo decisivo della partita: il buon amico del farmaco interpreta con grande intelligenza il ruolo, coadiuvato dal compagno di corsia Dedo, spingendo e molto e bene, aumentando di gran lunga la nostra pericolosità offensiva. Dietro non cencediamo praticamente nulla per tutta la frazione (escluso il "miracolo" di Esse, of course-di corsa), mentre divoriamo ancora qualche ghiotta occasione. Quando Bea però riesce a capire il giusto modo di sfruttare l'importante lavoro di Alan, ecco che subito arriva la rete decisiva: cross dalla sinistra, Alan prolunga all'indietro per l'inserimento dalle retrovie del Bea, che si trova così solo davanti al portiere e sigla l'uno a zero. Poco dopo lo stesso Alan lascia il posto ad un autoritario Berga, che va a gestire palla tra centrocampo ed attacco lasciando a Bea il ruolo di prima punta. Lo stesso Bea poco dopo, accusando un piccolo affaticamento, lascia il posto al re della salsiccia, che entra in campo nel ruolo di "mosca atomica", pressatore folle come solo lui sà essere. Allo stesso tempo però perdiamo inevitabilmente peso in avanti, rischiando di cedere eccessivamente il campo e l'iniziativa agli avversari. Visti i lunghi 10 minuti residui, passiamo ad un più accorto 4-4-2 classico, con Ale che cerca di sfruttare gli ultimi pallini ancora da sputare come seconda punta, alla ricerca di un po' di velocità in avanti.
Se escludiamo l'ormai celeberrimo tiro a botta sicura negli ultimissimi istanti, gestiamo in questo modo la partita, conducendo in porto un risultato importantissimo.
Sabato saremo di scena a Chiusaforte, contro la prima della classe. Evitiamo cali di tensione, cerchiamo di dare conferma al risultato di ieri: è fondamentale sia per la classifica che a livello mentale. Importante sarà giocare con grandissima intensità, solo così potremmo limitare il loro grosso potenziale offensivo.
Testa sulle spalle ragazzi, ricarichiamo le batterie in questi 5 giorni e venerdì, prima di andare dormire lasciamo un coltello sul comodino: non per difesa dai ladri o per uccidere il gatto quando sale sul letto, ma per metterlo tra i denti sabato mattina ancor prima di infilare le pantofole per andare in bagno. Mi si passi la metafora esagerata.