lunedì 29 giugno 2015

[Il Commento del Quattro] Sclapeciocs - S.P.Q.R.

L'orgoglio chiama e gli Sclape rispondono : PRESENTE !
Non era facile reagire, non dopo il film horror andato in scena tra il primo e secondo tempo negli spogliatoi del Comunale di Tolmezzo ormai 7 giorni fa.
Non era facile perchè il gruppo sembrava essersi spaccato e i pezzi sparsi come ceneri funerarie sul grezzo manto del sintetico.
I segni della batosta col Betania li porteremo tutti addosso, sono i segni dell'amarezza dell'occasione persa per fare il salto e del pericolo imminente, che dietro l'angolo, mina alla tranquillità di un gruppo che fino a poco tempo fa pareva inattacabile. E oggi no.
La sfida con l'S.P.Q.R. aveva un valore ben preciso. 

Perdere significava decretare la morte clinica di un campionato ancor prima di esserci accorti di parteciparvi, significava cedere il fianco alla fragilità emotiva di uno spogliatoio che non sà più leccarsi le ferite in silenzio per poi reagire ma che lascia far si che l'infezione della discordia lo corroda fino all'osso, fino al tracollo.
Ma non è ancora la nostra ora.
Gli Sclapeciocs sono vivi più che mai. E poco conta se sul sintetico di Tolmezzo oltre ai due punti la combriccola ha perso anche un po di credibilità, quella si perde e si riacquista con la velocità di un coito; quel che conta è che la voglia di portare avanti il nostro progetto sia rimasta ancora nelle nostre scarpe e nel nostro cuore.

La Partita :
S.P.Q.R. solido e autorevole, con una rosa ricca di nomi altisonanti che hanno dimostrato in campo il loro valore e la loro esperienza mettendo spesso in difficoltà la seppur giovane armata biancoverde.
Il vantaggio però, dopo lo studio iniziale, è firmato Sclape e neanche a farlo a posta lo firma Cene Simone, oggetto del contenzioso scoppiato Lunedi scorso e prontamente sedato da Mister e Capitano, Sabato, prima del riscaldamento.
Una corsa solitaria fino dentro l'area piccola dove Simone fredda il portiere avversario con una giocata da vero attaccante!
Un lampo a ciel sereno.
Ma non si fa in tempo a sentire il boato del tuono che il silenzio viene nuovamente infranto da un'urlo di gioia. Massimo Quaglia infatti riceve palla dal cerchio di centrocampo, alza lo sguardo e calcia in porta. 

Questa volta il boato lo sentiamo, e la mazzata per il morale potrebbe essere fatale, ma non è tempo di disperarsi bensì di incoraggiare il nostro portierone perchè quei gol si prendono, capita, sopratutto quando calcia uno che sà come calciare in porta.
Ecco, questo è il vero esame da superare, una doccia fredda del genere quando non hai ancora assaporato il gusto del vantaggio potrebbe dare il colpo di grazia al labile equilibrio mentale della nostra squadra, invece riprendiamo a giocare e ad affondare andando spesso alla conclusione e vicini al vantaggio (colpo di testa di Aland DC fuori di poco). La squadra tiene bene anche se a centrocampo siamo meno e ci fanno correre il triplo, riusciamo a contenere i vari assalti. Il clima torrido del post-temporale non aiuta nessuno, ma le variabili non calcistiche si sà, valgono sempre per tutte e due.
Tutto liscio quindi fino a pochi minuti prima della fine, come a scuola quando manca poco alla campanella e già pensi a quello che troverai per pranzo, e la prof ti chiama fuori interrogato. Taac! Cala la concentrazione, scena muta e ti becchi il 4 d'ufficio.
Il nostro 4 ha il voto di Cimador, che insacca indisturbato dopo un palo di Intilia procurato al termine di un contropiede troppo tranquillo e indisturbato. In area eravamo anche numericamente presenti ma forse già pensavamo al Tè freddo e ci siamo fatti trovare in posizioni sbagliate trascurando l'uomo defilato.
Ecco. Questo poteva rappresentare un problema. Perchè se alla prima mazzata da baseball sul ginocchio magari puoi anche rialzarti e zompettare, solitamente alla seconda ti pieghi e soccombi.
Non oggi.
Oggi ci dobbiamo riprendere la nostra serenità.
E lo avremmo fatto anche a costo di arrvare infondo strisciando.
Rientriamo in campo nella ripresa con la convinzione di potercela fare, anche se in debito di risorse (tante le assenze) e di ossigeno abbiamo continuato a sferzare la nostra vela verso Terra. Simone è una spina nel fianco dell'S.P.Q.R. e non lo riescono mai a fermare se non con il fallo. Davanti però manca una spalla per Alan, che fa a sportellate con tutti ma una volta difesa la palla non sa chi servire, ed infatti spesso le soluzioni arrivano con tiri da fuori area o con cross che però non trovano la conclusione.
Girandola di cambi, alcuni obbligati, avversari che ripartono in contropiede e Michele che è costretto spesso all'uscita o all'intervento decisivo su Quaglia, Vidoni e Intilia.
Il divario in campo però non è tale da mandare a casa una delle 2 senza almeno una fetta di torta, ecco quindi che ti capita l'inaspettato ma ampiamente sperato epilogo : scambio tra Quattrini e Cene Sim., con quest'ultimo che crea il panico fino a un passo dall'area di rigore , in mezzo non c'è nessuno e allora a testa alta appoggia verso il limite dell'area dove Zanier Gia. che senza pensarci troppo scarica in rete tutte le preoccupazioni che minacciosamente avvolgevano l'ambiente di Mister Angeli.
Sclape di nuovo in gara. Sclape di nuovo vivi.
E Sclape vicini al gol della vittoria con Quattrini che riceve nuovamente in appoggio da Simone Cenedese (gran partita 1 gol e 1 assist per lui) e di prima scaglia un piattone che viene frenato solo dalla traversa.
Il finale è un mini-assedio della squadra di Mister Di Lena respinta però dai locali che con gli occhi della Tigre difendono il loro punto. Mezza Vittoria in classifica, doppia vittoria per lo spogliatoio.
Il post partita si colora poi di ambra (colore della birra) con le due compagini che dopo essersi picchiate di santa ragione se la bevono assieme, segno di rispetto reciproco e consapevolezza della correttezza del risutato finale.
Onore a entrambe quindi, ma "partigianamente" parlando  un bel "Daje" agli Sclape che hanno rialzato la testa e piano piano hanno rimesso la "Chiesa al centro del Villaggio" (cit. Rudi Garcia n.d.r.)

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